Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l'impegno e l'ispirazione di un grande naturalista, che ora ci osserva dal mondo dei suoi migliori amici, rane e rospi: Enrico Romanazzi.
L’attuale crisi ecologica di stampo antropico che una percentuale consistente di viventi sta attraversando, rende indispensabile intraprendere urgenti azioni di conservazione per favorirne la tutela. Il Progetto Save the prince si propone di salvaguardare localmente una classe particolarmente colpita da declini ed estinzioni a livello globale: gli Anfibi (41% delle specie sono minacciate secondo la IUCN Red List). Vi sono rappresentate specie inserite a vario grado in categorie di rischio IUCN ad esempio il rospo comune (Bufo bufo) rientra come Vulnerabile nella Lista Rossa dei Vertebrati Italiani e il tritone alpestre (Ichtyosaura alpestris) si trova nella direttiva Habitat.
Oltre al loro valore biologico intrinseco, gli Anfibi sono particolarmente importanti per l’azione regolatrice che esercitano nelle comunità animali di cui fanno parte, per la consistente biomassa che rappresentano e come indicatori di qualità ambientale (in quanto per lo più legati agli ambienti con acque pulite in cui riprodursi): elementi che purtroppo favoriscono anche l'esposizione a molti problemi. Tra questi spicca negativamente la scomparsa, modifica e frammentazione delle zone di rifugio e riproduzione. In Italia inoltre c’è una rete stradale molto fitta, ciò comporta numerosi investimenti stradali lungo i tratti attraversati dagli animali per andare o tornare dalle zone riproduttive (stagni, pozze d’alpeggio, laghi, paludi etc.). Localmente questa fonte antropica di mortalità diretta ha effetti particolarmente negativi sulle popolazioni delle specie di anfibi che effettuano migrazioni, causando anche l’estinzione di intere popolazioni in tempi storici. Il presente progetto mira a limitare quanto più possibile questo fenomeno.
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